The experiment


Dopo aver letto un articolo sul giornale riguardante un esperimento organizzato, Il tassista ed ex reporter Tarek Fahd decide di partecipare ad un esperimento organizzato da una squadra di psicologi, nel quale per due settimane dei volontari, in cambio di circa 2.000 euro, dovranno impersonare guardie e detenuti in una finta prigione.

Pensando di poterne ricavare un buono scoop, Tarek va a parlarne al suo ex caporedattore e si procura anche degli occhiali che possono inviare video ad un videoregistratore portatile camuffato da walkman.

Prima dell'inizio dell'esperimento, Tarek ha un incidente stradale con Dora, i due passano la notte insieme, ma dall'indomani Dora perde le tracce di Tarek.

Il primo avvertimento che viene dato ai volontari è che coloro che verranno selezionati per impersonare il ruolo dei detenuti dovrà rinunciare a gran parte della loro privacy e dei loro diritti civili. In compenso è espressamente vietato qualunque atto di violenza da parte di chiunque, pena l'espulsione.

L'esperimento verrà tenuto sotto videosorveglianza 24 ore su 24 e potrà venir sospeso o interrotto in qualunque momento. 

L'esperimento ha inizio.

Sulle prime i detenuti, compreso Tarek, vedono l'esperimento come un gioco, prendendo poco sul serio le guardie e il loro tentativo di mantenere un rigoroso ordine. Il clima inizia però a cambiare fin dall'ora di pranzo del primo giorno, a causa del comportamento di Tarek, che inizia a sfidare con serietà il potere delle guardie: al prigioniero Schütte, infatti, viene intimato di bere il suo latte, ma il detenuto dichiara che il latte gli fa male. Di fronte alle insistenze del secondino Eckert, Tarek beve il latte di Schütte.

Le guardie iniziano a vedere Tarek come un elemento di disturbo, tanto che il terzo giorno lo portano in un locale privo di telecamere per vendicarsi su di lui fisicamente e consigliargli di abbandonare l'esperimento. Le guardie, guidate da un senso fanatico delle regole, si sono presto trasformate in carnefici, umiliando i prigionieri, insultandoli e facendo uso della violenza. La tensione generale tra i detenuti peggiora di ora in ora, al punto che al quinto giorno la dottoressa Grimm, ritenendo che l'esperimento stia prendendo una piega pericolosa e abbia già fornito dati a sufficienza, propone di interrompere tutto. L'esperimento invece viene lasciato andare avanti e termina dopo altri incidenti culminati con la morte di Schütte, di Eckert e con l'arresto di Berus e del professor Thon, per aver consentito un esperimento illegale e non etico.


Il film offre molti spunti di riflessione, a partire dalla convinzione che i ruoli sociali ci diano il permesso di agire e di imporre cose agli altri solamente in base alle differenze che la nostra posizione in società ci dà.

L'altro spunto di riflessione che il film ci dà riguarda le responsabilità e come in questo caso le guardie carcerarie si sentissero prive di responsabilità e restrizioni nel compiere qualsiasi atto violento, ritenendo l'esperimento responsabile al posto loro.

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